La dominanza tra cani-parte III
LE GERARCHIE TRA UOMO E CANE
Di Sandro Giuliani – Le gerarchie tra uomo e cane.
Questo e’ l’ultimo dei tre post su questo argomento.
In questo articolo voglio parlare del rapporto gerarchico che si viene a creare tra uomo e cane.
Se e’ vero che il cane ci considera suoi conspecifici o quasi, questo non e’ certo ricambiato.
Credo che le persone, almeno per la maggior parte sappiano di non essere un cane.
Soprattutto la nostra società ha regole che sono poco comprensibili dal cane, per cui se vogliamo che la convivenza prosegua serena è fondamentale che sia l’uomo a gestire le risorse.
So che quanto scritto ti può sembrare scontato, ma ti assicuro che le persone seguono soprattutto due correnti di pensiero :
Quelli che confondono il concetto di capobranco con quello di tiranno/dittatore, che ogni cosa la vivono come una sfida e che spesso ricorrono alla violenza. (INUTILE!!!).
Quelli che vedono ogni privilegio umano come un’ingiustizia sociale nei confronti del cane.
Bisogna fare dunque chiarezza su cosa significa essere dominante e cosa vuol dire diventare capobranco.
I cani, in base al loro carattere e al loro temperamento, possono essere più o meno propensi a cercare di prevaricare gli altri per acquisire una posizione sociale migliore. Ma molto raramente cercano di diventare capibranco.
Come già detto nel precedente articolo, il capobranco ha grandi responsabilità. E’ lui che deve gestire le risorse e tenere al sicuro l’intero branco. Per fortuna che i cani non ambiscono a tale ruolo, anche perchè non sarebbero in grado di svolgerlo.
Ve lo immaginate il vostro peloso andare al supermercato a fare la spesa?
Chiariamo subito un concetto: dominante e capobranco non sono la stessa cosa.
La dominanza varia a seconda dei soggetti con cui ci si rapporta: si puo’ essere dominanti su qualcuno ma sottomessi ad un qualcun’altro.
La dominanza puo’ anche variare con gli stessi soggetti in differenti momenti.
Sicuramente il capo branco e’ anche un cane dominante, ma essere dominante non è sufficiente per fare il capo!!!!!
Il Capobranco deve essere riconosciuto da tutti . Ci possono essere dei momenti di collaborazione, dove viene delegato un altro membro a svolgere certe mansioni, ma la leadership non viene cambiata continuamente.
IL CAPOBRANCO NON DOMINA MA GUIDA!!!
Il problema nasce nel momento in cui non c’e’ un vero “leader” del gruppo (uomo o cane), riconosciuto all’unanimità. Questo per il cane è inammissibile, un capobranco deve esserci assolutamente. Deve essere uno solo e riconosciuto da tutti. E’ scritto nel suo DNA, non gli interessano ne le buone intenzioni, ne i discorsi diplomatici.
A lui importa sapere chi guida il branco!!!
Chi procura il cibo? Chi si occupa della sicurezza ? Chi assicura un territorio da popolare? Chi coordina tutti?
E’ fondamentale come detto prima che il capo sia riconosciuto da ogni membro.
Qui il discorso si complica un po’ ma cerco di spiegarlo.
Immagina che ci siano tre soggetti nel branco : un cane di 5 kg, uno di 30 kg e tu. Ora se tu sei riconosciuto leader da entrambi, non ci sono problemi. C’e’ un capo eletto all’unanimità e si vive tutti sereni.
Supponiamo invece che tu sia riconosciuto leader dal cane grande, il quale domina sul cane di 5 chili che pero’, a sua volta, domina su di te. Credimi non è inusuale che un cagnetto microscopico abbia talmente tanti privilegi che di fatto assume una posizione gerarchica superiore a quella del proprietario. Ora pero’ iniziano i problemi: non c’e’ un capo assoluto.
Tu essere umano magari non avverti neppure che c’è un disequilibrio. In fondo il cagnetto si limita a fregarti il posto sul divano o a rubarti il cibo dal piatto. Magari fa cose che, date le sue minuscole dimensioni, ti fanno pure ridere. Ma per i cani non è la stessa cosa.
Quindi prima o poi qualcuno cercherà di mettere le cose in ordine.
Abbiamo tre possibilità:
Il cane piccolo sfida il cane grande. Se mai dovesse vincere, abbiamo un leader assoluto, che pesa 5 chili, che sicuramente inizierà a essere frustrato più di prima, dovendo assolvere compiti impossibili da gestire per lui (tipo gestire spazi e risorse). Nei cani le dimensioni non sono sempre decisive per ciò che concerne la dominanza e per fortuna. Se dovessimo batterci fisicamente con un cane per stabilire chi comanda molto probabilmente vincerebbe lui.
Tu riesci a farti riconoscere dalla “pulce pelosa” e credo che sia chiaro per tutti che sarebbe l’unica vera soluzione. Tu a questo punto verresti riconosciuto leader da entrambi e pertanto diventi il capobranco. L’unico davvero in grado di assolvere questo ruolo nel nostro contesto sociale. Procuri tu il cibo , gestisci spazi e risorse e sono tutti contenti.
Il cane di trenta chili prova a sottomettere TE!!! Pessima alternativa. Ma d’altronde non ci sarebbe altra soluzione. Se ci riesce si troverebbe nella stessa situazione vista prima per il cagnetto piccolo: frustrazione e inadeguatezza. Ma c’è da considerare anche un altro problema: magari ti domina solo con gesti ritualizzati che tu manco percepisci. Ma non si può escludere la possibilità di subire un aggressione. Ciò che tra cani si potrebbe considerare ritualizzato, per noi umani, con la nostra pelle fine, potrebbe finire in tragedia.
Non e’ detto che il leader si formi al primo tentativo, possono volerci anche mesi o anni. Ma il branco non sarà in equilibrio fino ad allora. Talvolta certi comportamenti conflittuali sono dovuti proprio a un meccanismo analogo a questo.
Ora però mi pare doveroso trattare l’argomento più importante di tutti:
COME SI DIVENTA CAPOBRANCO ?
Partiamo dallo sfatare un luogo comune,purtroppo ancora diffuso:
Il cane si domina a suon di “calci in culo”!!! ERRATO!!!!!!!!!!
Ma non perchè io mi senta un animalista sfegatato, oppure preso da buonismo mi venga da pensare poverino.
E’ PROPRIO SBAGLIATO …..e dal mio punto di vista meno male, la violenza non la trovo comunque gradevole!
Nel branco di lupi può capitare che un soggetto aggredisca violentemente un altro e talvolta finisca pure per ucciderlo. E’ molto raro ma può succedere. Ma in questo caso la gerarchia non c’entra niente. L’aggressore voleva proprio allontanarlo dal branco o farlo fuori per una qualche motivazione. In natura l’aggredito, lo comprende e se può fugge. Può allontanarsi ed eventualmente crearsi una sua nuova famiglia.
Quindi un’aggressione seria non viene compresa come lotta per la gerarchia, ma come allontanamento e rifiuto dal branco.
Ma nel branco misto ( uomo-cane) il cane non è che se ne può andare di casa. Non ha possibilità di vivere libero nei parchi e cacciare. Lui questo in un certo senso lo sa. Per cui si vede costretto a rimane in un branco che lo rifiuta, dando magari segnali di sottomissione, ma sentendosi comunque rifiutato. E’ una situazione non contemplata in natura. Col tempo questo rapporto manifesta la sua vera essenza, esplodendo in comportamenti strani, che sono chiari segnali di ansia e frustrazione. Credo che non ti piacerebbe avere un rapporto di questo tipo con il tuo cane.
La verità è che si diventa capi o leader perchè il cane ci riconosce tali!!!!!
E come fare?
Intanto bisogna dire che alcune persone hanno un “dono” innato nel comunicare con i cani e nel venire riconosciuti.
Credo che in qualche modo riguardi la pace e l’equilibrio interiore almeno per quel che riguarda il rapporto con i cani. Il cane percepisce bene questa “forza interiore” ed è proprio quella che cerca in un leader. Questo tipo di atteggiamento in parte lo si può acquisire con l’esperienza specie se accompagnati da chi già lo possiede.
Ma se non sei tra quei fortunati che vengono riconosciuti immediatamente leader ci sono comunque buone possibilità di riuscirci almeno con i propri cani, specie se non si tratta di razze particolarmente esigenti.
Intanto e’ importante capire che ogni azione fatta per emotività sconsiderata ci scredita agli occhi del cane. Quindi gridare specie con tono acuto, diventare violenti oltre misura, agitarsi, innervosirsi, sono tutte cose da evitare .
Mentre mettere delle regole e farle rispettare sempre, aiuta molto in questo senso. La coerenza è fondamentale per questo scopo. Se creiamo una regola, tipo sul divano non si sale, è bene farla rispettare sempre.
Nei libri troverai molti esercizi in questo senso: tipo gestire noi il cibo, far mangiare il cane dopo di noi, farlo passare dalle porte dopo di noi, non farlo salire su posti elevati ecc..
In realtà, non è che se facciamo salire il cane sul divano o se lo lo facciamo mangiare sul tavolo poi lui ci domina. Ma il fatto di mettere delle regole ed essere noi a farle rispettare, con calma e decisione, ci pone in una posizione favorevole. Altra cosa utile è creare un rapporto giocoso e attivo con il cane. Se tu gestisci la vita quotidiana in maniera tale che lui ne riceve godimento e gratificazione, sarà ben felice di accettarti come leader!!!!! E questa e’ sicuramente la strada migliore da percorrere. Anche a questo dovrebbero servire le PUPPY CLASS e i corsi di educazione base .
ATTENZIONE ALLE SFIDE!!!
Talvolta può succedere che, soprattutto un cucciolo che raggiunge gli 8/9 mesi, voglia tastare il terreno per capire se il leader è ancora all’altezza del suo ruolo.
Non è detto che mostri segni di aggressività, ma magari ci mostra dei segnali ritualizzati che è bene interpretare nella maniera corretta ( ad esempio il gesto della monta, o il saltarci addosso, o pretendere posizioni che non gli competono).
E’ bene saperli riconoscere ed eventualmente con un comportamento altrettanto ritualizzato ( mano sul muso o testa sul garrese) ristabilire la situazione.
L’argomento è troppo vasto e pieno di “dipende” per poter dare delle regole sempre valide. Spero di averti dato i concetti più importanti per introdurti in questo affascinante mondo.
In ogni caso evita il fai da te, se dovessi avere qualche problema con i tuoi cani ti conviene rivolgerti a un educatore cinofilo esperto.
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